Sinceramente è quello dei tre che ho letto più lentamente...non so se sia per il periodo nella renana che è davvero emotivamente distruttivo, o perchè i loro viaggi, sinceramente, non mi hanno tenuta con il fiato sospeso come la prigionia fra gli Skaldi o quella alla Dolorosa...col senno di poi è straziante, umanamente pesante da digerire per tutto il dolore che c'infligge...credo che la Carey sia stata molto intelligente scrivendolo...sapeva che ci eravamo affezionati ai personaggi talmente tanto che sarebbe stato impossibile non empatizzare con loro e non condividere le loro sofferenze...inserire un dolore simile in uno dei due libri precedenti non sarebbe risultato efficace come in questo...
brava a saper dosare, come al solito, la vicinanza fisica ma la lontananza emotiva di Phèdre e Joscelin, che pur insieme sono spesso lontani, sapendo far emergere magistralmente il loro controverso ma meraviglioso rapporto, riuscendo a scrivere del loro amore senza parlarne, lasciandolo intendere fra le righe più devastanti che abbia mai letto, di sofferenza indicibile e orrore, senza smettere di rivangare quella trascinante fedeltà che porta Cassiel a stare accanto ad Elua qualunque cosa accada...
Ho provato sollievo fisico dopo la rivolta a Darsanga, veramente, ero così oppressa dalla lettura che mi sono sentita davvero fisicamente meglio dopo che sono andati via da lì, pur con il peso di sapere che quell'esperienza sarebbe rimasta in me, come in loro, lasciando i suoi strascichi, era pur sempre finita. Momento memorabile, finale memorabile per un libro che ha davvero pesato sulla mia condizione psicofisica